martedì 22 aprile 2014

The beautiful gene - Open up the red box

scritto tutto d’un fiato

Quando l’ho conosciuto, mio marito divideva l’universo femminile in bionde e more. Poi sono arrivata io. Che rappresento la terza categoria, ai più sconosciuta: le rosse. Ora mio marito ha un figlio, coi capelli rossi. E una suocera, coi capelli rossi.
I capelli rossi. Su questo argomento avrei talmente tanto da dire che potrei dedicarci un blog, ma non è cosa. I capelli rossi: croce o delizia? croce e delizia?

Parto dalla cronaca. Circa tre anni fa la banca del seme più grande del mondo, per un periodo, ha smesso di accettare donatori con i capelli rossi. Perché? Perché la domanda non corrispondeva all’offerta: le donne interessate all’inseminazione artificiale non erano interessate al seme “rosso”. L’uomo con i capelli rossi, le lentiggini e la pelle chiara, insomma, pareva non corrispondere all’ideale dell’uomo perfetto, del principe azzurro. Quindi inutile metterlo sul mercato. Che dire? Che pensare? De gustibus? Eugenetica? Selezione della specie? Razzismo? Non saprei, ma procedo.
Si dice che noi coi capelli rossi siamo a rischio d’estinzione perché il nostro gene ha carattere recessivo. Si dice che siamo una specie rara (in Italia i rossi sono l’uno per cento della popolazione, in nord Europa il tredici) da tutelare, da catalogare, registrare e studiare prima che scompaia. E una fotografa di Fabrica, Marina Rosso, l'ha fatto davvero: è andata in giro per l'Europa a stanarci, e ci ha fotografato per schedarci, per documentare la nostra presenza e - a suo dire - la nostra bellezza. Ne è nato un libro fotografico e una mostra: "The beautiful gene", fino al tre giugno visitabile al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano.
Io e mio figlio siamo andati a vederle queste fotografie, e siamo rimasti interdetti. Non è facile spiegare il motivo del nostro shock. Ma vedere sulla nuda parete bianca quarantasette fotografie di uomini e donne rossi, schierati senza intenzioni estetiche, in una fredda classificazione, in un freddo inventario di facce quasi tutte “strane” ci ha sorpreso, sconvolto e tutto sommato anche irritato. Io mi sono cercata: femmina, capelli rossi scuri leggermente mossi, occhi scuri, lentiggini, corporatura e altezza normali. E mi sono trovata. Mio figlio si è cercato: maschio, capelli rossi/arancioni leggermente mossi, occhi azzurri, lentiggini, corporatura e altezza normali. E si è trovato.
Ma non siamo stati contenti.



A cena poi ho chiesto a mio figlio: “F., a tuo parere il principe azzurro ha i capelli rossi?”, la risposta è stata secca: “ No, mamma, le principesse hanno i capelli rossi, i principi no”. “Ma tu sei contento di avere i capelli rossi?”. “Sì”. “Se avessi la possibilità di cambiare colore ai capelli, lo faresti?”, “No”. E in effetti neanche a me è mai passata per l’anticamera del cervello l’idea di cambiarmi colore dei capelli. A me i miei capelli piacciono, e senza le mie lentiggini mi sentirei persa. 
Ma continuo a ripensarci a quelle fotografie, a questa storia dei rossi. Perché qualcosa non torna. Allora: se io e mio figlio fossimo nati nel Medioevo avremmo avuto vita dura; il principe cretino di "Frozen" ha i capelli rossi; lo psicopatico de "Gli Incredibili" ha i capelli rossi; è vero che il miglior amico di Harry Potter, Ron, è rosso e che alla fine è lui che si mette con Hermione;



e che le donne coi capelli ramati dipinte da Gustav Klimt sono magnetiche e magnifiche;


e che il dottor Owen di "Grey's Anatomy" è un figo;


e che Emily Dickinson e Ugo Foscolo avevano i capelli rossi, ma…

E ancora: non raggiungiamo i livelli raccontati da mia madre – a Milano nel dopoguerra capitava che le persone non le si sedessero vicino sul tram a causa del suo aspetto super lentigginoso – ma a mio figlio succede ancora di sentirsi chiedere: “ma cos’hai sulla faccia? cosa sono quei puntini? brufoli?”; appena nato poi era bellissimo, ma quante persone mi hanno detto: “ha i capelli rossi? non fa niente, è bello lo stesso”.
E che dire delle battute di quando ero giovane e, forse, bella? Rossa di capelli golosa di…, rossa di sera bel tempo si spera, ecc. E del famoso segreto delle rosse, quello che ti fa capire se una è rossa davvero oppure no? o dell’odore particolare che alcuni dicono abbiamo noi rossi? Aiuto!, potrei andare avanti pagine e pagine.
E ancora. Ho conosciuto uomini che nemmeno lontanamente mi avrebbero preso in considerazione, e altri che (mi piace pensarlo) sarebbero morti per me. Ho avuto un fidanzato che mi portava a tutti i concerti dei Simply Red, esibendomi come un trofeo.
E mi domando: è sano che mi sia sempre rifiutata di leggere “Anna dai capelli rossi” e persino di guardare il cartone animato, e con fatica - e solo perché obbligata dalla scuola - abbia letto “Rosso Malpelo”!?
Concludo segnalando che Jo Nesbo, in “Pipistrello”, fa innamorare Harry Hole di una splendida ragazza svedese dai capelli rossi, Birgitta. Evviva. Ma sono a metà libro, e magari è lei il terribile serial killer, e allora…  

1 commento:

  1. Sinceramente e senza ironia, quei ritratti non li trovo brutti, anzi sono dei bei volti. Forse è la serietà' dell' espressione a renderli asettici ....basterebbe un sorriso...s'illuminerebbero.

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